Per la sesta volta nella storia dei campionati nazionali assoluti di ginnastica artistica l’inno di Mameli è suonato in onore di Vanessa Ferrari. Ieri a Catania, disputando una delle sue migliori gare delle ultime stagioni, la campionessa della Brixia ha bissato il titolo già conquistato l’anno passato a Meda, raggiungendo le sei maglie tricolori, un record della ginnastica artistica moderna italiana.
In casa della sua rivale di questi ultimi anni, la catanese della Gal Lissone, Carlotta Ferlito, Vanessa Ferrari si è esibita in quattro esercizi di incredibile efficacia, cedendo di poco all’avversaria solo sulla trave, tradizionalmente esercizio più favorevole alla Ferlito.
In un PalaCatania non gremitissimo ma con mille anime che inneggiano, urlano e applaudono la loro beniamina, Vanessa Ferrari è riuscita ad estraniarsi da tutto ciò, mettendo un mattoncino sulla conquista del titolo italiano esercizio dopo esercizio.
Inserite nello stesso gruppo di lavoro Ferrari e Ferlito esordiscono alle parallele asimmetriche. Sugli staggi la ginnasta della Brixia non è precisissima in un paio di passaggi, compie le sue evoluzioni acrobatiche con disinvoltura e “stoppa” l’uscita. Il 13, 800 con cui la giuria la premia non le fa fare i salti di gioia, ma non la preoccupa più di tanto dopo che Carlotta Ferlito aveva fatto decisamente peggio ottenendo 13,250 che la metteva subito in condizione di dover recuperare un discreto svantaggio. Dalle parallele alla trave. Carlotta Ferlito, vice campionessa europea a questo attrezzo agli europei del 2010 a Birmingham, fa valere la sua classe e coglie un significativo 14.650. Vanessa nonostante l’ottimo esercizio della sua avversaria non si scoraggia, tira fuori le unghie, fissa le sue due nuove serie acrobatiche composte da tre elementi, ha due piccolissime indecisioni che comunque le permettono di conquistare comunque un punteggio superiore al 14. 14,100 ed a metà gara, Ferrari e Ferlito sono appaiate in vetta alla classifica, ma ora la gara la può perdere solo la campionessa bresciana che al corpo libero ed al volteggio è decisamente superiore alla ginnasta di casa. E difatti la bresciana mette la freccia. Un esercizio che strappa applausi anche alle fans di Carlotta Ferlito vale “solamente” 14,350, il migliore ovviamente della giornata, ma decisamente poco “pagato” dalle giurie rispetto al 14,000 che ottiene Carlotta Ferlito. Vanessa passa al comando ed al volteggio completa l’opera. Un piccolo conciliabolo con Enrico Casella su che salto effettuare e poi la scelta di eseguire quello più difficile. Certo il più rischioso, ma che buttando lo sguardo un po’ più in là, aldilà del canale della Manica, sarà senza dubbio più utile. Sul doppio avvitamento, il salto che la Ferrari dovrà necessariamente presentare alle olimpiadi, la ginnasta allenata da Enrico Casella è semplicemente spettacolare. Rincorsa, rondata, appoggio delle mani ed uno Yurchenko con doppio avviamento perfettamente eseguito. Non serve che la giuria dia il suo giudizio e che la Ferlito salti dopo di lei: con una simile esecuzione Vanessa si è messa al collo la medaglia d’oro. Enrico Casella si lascia andare in concitato ed inusuale abbraccio con la sua atleta, capace di emozionare come poche altre atleta sanno fare. E così anche lo sportivissimo pubblico etneo, pur se chiaramente di parte, si lascia andare in un grande applauso per una Vanessa Ferrari che sa infiammare le folle come nessun’altra ginnasta italiana.
Per la Brixia le soddisfazioni di giornata non si sono limitate alla vittoria di Vanessa Ferrari, perché Giulia Leni, la ginnasta senese che da più di anno di allena al PalAlgeco sotto l’attenta guida di Enrico Casella, pur partecipando solo al concorso delle parallele asimmetriche, si è guadagnata la finale di oggi pomeriggio dove entrerà con il quarto punteggio, in gioco per una medaglia di bronzo non inarrivabile.
Non è facile vederla così, ma questa volta Vanessa Ferrari è davvero raggiante. La vittoria in casa della sua rivale la rende euforica. “Sono molto contenta della mia gara – esordisce la neo-campionessa italiana -. Doveva essere solo un test per comprendere meglio il mio stato di forma a quaranta giorni dalle olimpiadi ed invece ne è venuta fuori un’ottima prestazione. Sono veramente contenta perché Carlotta non ha sbagliato quasi niente ed è comunque arrivata alle mie spalle. Sentivo un po’ anche il palazzetto tutto a suo favore, ma poi quando sali in pedana o sull’attrezzo sei sempre comunque da sola e devi pensare a fare il meglio possibile, quello che succede fuori non lo senti. Però devo dire che nonostante il pubblico applaudisse più Carlotta, ed è una cosa normale visto che abbiamo gareggiato nella sua città, alla fine ha acclamato anche me”.
Il sesto titolo italiano assoluto di Vanessa Ferrari ha radici che ovviamente partono da più lontano. Partono da quell’officina di campionesse che è il PalAlgeco, diretto da un infaticabile Enrico Casella.
“Un titolo sofferto e che ha un maggior peso specifico perché non eravamo pronti per una gara che assegna il titolo assoluto – spiega Enrico Casella, il direttore della ”officina di campionesse” -. Era solo un test in vista di Londra e Vanessa non poteva assolutamente essere al top, non adesso. Abbiamo studiato cose nuove alla trave e le ha presentate in gara in maniera molto positiva. Ma il suo capolavoro Vanessa l’ha compiuto al volteggio. Ha voluto presentare in gara il doppio Yurchenko, perché non rimangono molte gare da qui a Londra per poterlo provare e l’ha eseguito in modo eccellente. Non facile visto che era comunque sotto pressione per l’esito della gara che prima del volteggio non era ancora decisa. Devo dire che è stata veramente brava”.
Domani le finali che assegneranno le medaglie agli attrezzi, con Vanessa Ferrari che si cimenterà al corpo libero, alla trave ed alle parallele asimmetriche, ma in gara domani anche Giulia Leni, ginnasta toscana che si allena alla Brixia.
“Di Vanessa abbiamo detto tutto – sottolinea il coach bresciano -. Proverà a vincere più medaglie possibili anche se questa gara si farà assolutamente sentire, ma sono molto contento anche per Giulia Leni. Ha potuto concorrere ad un solo attrezzo perché la scorsa settimana ha accusato un leggero problema ad un piede, ma entrare in finale in un campionato nazionale è sempre segno di eccellenza”.