Dopo il lungo viaggio, sbrigate le lunghissime procedure previste dal rigidissimo protocollo giapponese anti-covid, la nazionale italiana di ginnastica artistica femminile ha preso possesso delle proprie stanze al villaggio olimpico e ieri pomeriggio è riuscita pure a svolgere il primo allenamento in terra nipponica.
“È stato un viaggio molto lungo – ha raccontato il segretario della Federazione Ginnastica d’Italia, Roberto Petrella, capodelegazione per questi giochi olimpici -. Dodici ore di viaggio sono tante, viaggiando poi verso est si sente molto di più, all’andata, il jet leg. Qualcuno ha visto dei film, ma per fortuna la maggioranza degli atleti è riuscita a dormire”. Una volta a terra, è iniziato il lungo iter dei controlli, durati più di tre ore. “Ci hanno fatto il test salivare e abbiamo dovuto mostrare gli stessi documenti tre o quattro volte – ha proseguito Pentrella – Alla fine siamo riusciti a salire sul pullman che ci ha lasciati al Villaggio Olimpico intorno alle 16.00. Le stanze sono grandi, confortevoli ma spartane. Siamo al 13° piano, uno accanto all’altro e dalle finestre si gode una bella vista. La palazzina 16, quella dell’Italia, è vicina sia alla mensa sia ai trasporti. La scelta del CONI, come accade sempre, è strategicamente perfetta, e così non dovremo fare troppa strada per andare a mangiare o per prendere il bus per l’Ariake Gymnastics Centre. Stiamo prendendo confidenza con l’ambiente, abbiamo cenato e tra poco andremo a dormire. La stanchezza si sente, domani vedremo come reagiscono i ginnasti”.
E all’indomani le ginnaste italiane, le “brixiane” Vanessa Ferrari, Asia ed Alice D’Amato, Martina Maggio e la toscana Lara Mori, salita in extremis sull’aereo che ha portato l’Italia a Tokyo dopo l’infortunio di Giorgia Villa, hanno reagito bene. Enrico Casella ha fatto sapere che il primo allenamento delle sue ragazze è stato positivo. Le ginnaste apprezzano l’attrezzatura, gli spostamenti sono ben organizzati ed in generale si respira quell’atmosfera olimpica che non era data così per scontata. Riguardo alla situazione pandemia, il coach delle azzurre, è abbastanza tranquillo. Tutte le ragazze e l’intero staff del club azzurro è stato vaccinato e quindi i rischi sono di contagio, se non si possono escludere al cento per cento, quanto meno dovrebbero essere limitati al minimo. Al loro arrivo nel villaggio olimpico, ad ogni singolo atleta, tecnico e dirigente presente, è stato consegnato un kit contenente una decina di tamponi salivari, che, uno per giorno, andranno utilizzati. Solo dopo l’esito negativo del tampone, atleti e tecnici potranno muoversi dalla propria palazzina ed iniziare così la propria avventura olimpica giornaliera. Dopo le notizie riguardanti alcuni casi di Covid riscontrati all’interno del villaggio olimpico, inutile nascondere che il timore per qualche contagio non serpeggi anche fra le ginnaste e l’intero staff azzurro. Ma sempre Enrico Casella, il direttore tecnico delle italiane, è assolutamente certo che la rappresentativa tricolore abbia rispettato appieno il rigido protocollo olimpico per cui il proprio pensiero è solo rivolto a questi ultimi giorni di preparazione prima del debutto previsto per domenica, quando in Italia saranno le 3 del mattino.