La Brixia a Napoli è diventata maggiorenne. All’ombra del Vesuvio lo squadrone bresciano ha vinto il suo diciottesimo scudetto, il settimo consecutivo, mettendo nero su bianco un dominio che sembra non avere fine. Una supremazia che il team cittadino sta ormai esercitando in modo costante dal 2014, anno in cui per un’inezia perse la sua ultima gara della massima serie. Da allora 23 successi consecutivi, l’ultimo dei quali ieri sera è valso il diciottesimo scudetto tricolore. Anche con la nuova formula delle “Final Six”, con scudetto assegnato in due giorni dopo semifinali e finali, assetto innovativo per la ginnastica, che in qualche modo ha appiattito i valori in campo, non ha impedito alla Brixia di governare a proprio piacimento la gara. Le due gemelle D’Amato hanno dato spettacolo sulla tavola del volteggio. 15 punti tondi, tondi per Alice e solo cinque centesimi in meno per la sorella Asia. Il Giglio Montevarchi e Civitavecchia, le due antagoniste della Brixia in finale, finiscono già lontanissime. Giorgia Villa, che per un problema alla caviglia ed è stata proposta, come già in semifinale, solo alle parallele asimmetriche ha dato spettacolo fra gli staggi. Un esercizio di altissimo valore ed un 14,750 irraggiungibile per qualsiasi avversaria, tanto importante da rendere assolutamente ininfluente la caduta di Alice D’Amato, che di fatto ha perso l’ultimo punto lasciato per strada dalla squadra bresciana. Il percorso da pure cannibali della formazione diretta da Enrico Casella e portata in gara da Marco Campodonico e Monica Bergamelli, è proseguito senza soste prima alla trave e poi al corpo libero. Sui dieci centimetri posti ad 1 e 30 da terra, è toccato alla giovanissima bresciana, Angela Andreoli regalare l’ennesima prova strappa applausi. Esercizio di grande spessore tecnico per la talentuosa ragazzina di San Polo e un 14,600 che è solo avvicinato dalla compagna di colori, Martina Maggio (13,950). Anche sul quadrato del corpo libero è Angela Andreoli a piazzare il punteggio più alto della routine. Su una coreografia preparata da Rodica Demetrescu, Angy ha piazzato quattro diagonali acrobatiche di altissimo livello che al termine la giuria ha premiato con punti 14 netti. Asia D’Amato mette il sigillo al tricolore bresciano conquistando punti 13,950, score che le avversarie toscane e laziali neppure possono sognare di avvicinare. Sul podio a godere delle note solenni dell’inno di Mameli, oltre alle gemelle Asia ed Alice D’Amato, a Giorgia Villa, Martina Maggio e Angela Andreoli, anche le altre due junior della Brixia, Veronica Mandriota e Giorgia Leone, ieri pomeriggio non impegnate, ma indispensabili nel tribolato cammino stagionale della Brixia. Con l’ennesimo scudetto tricolore appuntato sul petto, le “brixiane” sarebbero quasi pronte per godere di un periodo di “scarico” coincidente con le festività di fine anno, se non fosse per la possibilità che la nazionale azzurra possa incontrare in una gara amichevole la Germania il 7 dicembre a Rimini. Nei prossimi giorni le due federazioni si dovrebbero accordare anche se l’incubo Covid incombe su ogni decisione.
Per Giorgia Villa è il quinto scudetto personale ma è come se fosse il primo. Salta, canta ha vogli di fare festa ed il pensiero della caviglia mezza dolorante per qualche minuto l’ha abbandonata. “E’ sempre belle vincere un tricolore – dice la campionessa della Brixia -. E personalmente preferisco esultare quando sul podio ci sono anche le mie compagne di squadra. Un successo che onestamente sapevamo poteva essere alla nostra portata, anche se questo cavolo di nuova formula un po’ di apprensione in più ce l’aveva messa. E’ vero che quando saliamo sull’attrezzo siamo sole contro di noi, ma quando gareggi anche per le tue compagne un pizzico di responsabilità in più te la senti addosso. Siamo state tutte brave, in particolare le più piccole che non si sono emozionate pur sapendo di giocarsi molto. Uno scudetto che vabbè dedico ancora ai miei due nonni morti in primavera a causa di questo maledetto Covid ed anche ad Elisa Iorio, la nostra compagna che si è infortunata un paio di mesi fa. L’aspettiamo quanto prima per formare una squadra ancora più forte”. Pedina fondamentale del nuovo successo “brixiano” è stata la giovanissima Angela Andreoli, quattordici anni di puro talento. “Sono contenta perché ho eseguito tre esercizi in queste finali senza neppure una caduta" – dice con tutta l’innocenza della sua giovane età Angelina –.Quando le si fa notare che i suoi tre punteggi sono stati fra i più alti di tutte le “final six” fa spallucce come per scusarsi. “Ho la fortuna di allenarmi con questo gruppo fantastico di compagne, fra cui c’è anche Vanessa Ferrari, che rimane il mio idolo – commenta Angy -. E da un certo punto di vista è facile migliorarsi. Certo c’è tanto lavoro, ogni tanto un po’ di fatica, ma nessun sacrificio e soprattutto mi diverto un sacco a stare in palestra. Ho voglia di imparare cose nuove. Un dedica? Alla mia famiglia ed a mio fratello Stefano, che l’altro giorno ha compiuto gli anni e non gli ho potuto fare gli auguri perché ero già partita per Napoli.”
Di scudetti c’è chi ne ha vinti undici come Vanessa Ferrari, chi cinque come Giorgia Villa e diciotto come Enrico Casella. “Beh un traguardo direi importante – ammicca il soddisfatto tecnico bresciano -. Ovviamente io ci sono sin dal primo, come il mio presidente, e devo dire che chi per un motivo, chi per un altro, tutti hanno un buon sapore. Questo ad esempio va festeggiato perché colto in una stagione che per ovvi motivi non è stata per nulla facile. Eravamo partiti con una preparazione tutta improntata sulle olimpiadi e strada facendo invece abbiamo dovuto cambiare rotta e lo scudetto è diventato uno degli obiettivi primari. Il fatto di centrare questo ennesimo traguardo esibendo una grande ginnastica non fa che renderci orgogliosi e certi di essere sulla strada giusta per continuare a migliorarci”.