Per poter riscrivere la storia servono grandi imprese e quella compiuta in terra tedesca dall’Italia della ginnastica artistica femminile senza dubbio lo è. Tornare sul podio iridato della gara a squadre a 69 lunghissime primavere di distanza, ha veramente avuto il profumo dell’aver realizzato la grande impresa. Il teatro è stato quello della “Hanns Martin Schleyer Halle” di Stoccarda dove ieri pomeriggio l’Italia della ginnastica artistica che nelle sua fila vanta le “brixiane”, Giorgia Villa, Asia ed Alice D’Amato e Elisa Iorio, si è messa al collo una straordinaria medaglia di bronzo, battuta da Stati Uniti e Russia, ma davanti a quella Cina che da decenni non scendeva dal podio. Serviva la gara perfetta e le ragazze di Enrico Casella quella gara perfetta l’hanno eseguita. 69 anni dalla prima e unica volta che la nazionale italiana giunse sul podio, cogliendo anche in quell’occasione, a Basilea nel 1950, la medaglia di bronzo, le Fate si sono rese protagoniste di gara fantastica che le ha proiettate attorno a quell’orbita mondiale che sembrava meta irraggiungibile. In un campionato del mondo di altissimo livello, dove ogni squadra si era preparata al massimo, essendo l’appuntamento tedesco quello qualificante per le olimpiadi di Tokyo, l’Italia femminile, condotta in pedana da Enrico Casella, Monica Bergamelli e Marco Campodonico, è stata straordinariamente concreta, partendo fortissimo e chiudendo nel finale il conto con quella maledetta trave che nella prova di sabato aveva tentato di spezzare ogni sogno azzurro.
Le Fate hanno iniziato la prova che assegnava le medaglie al corpo libero. Giorgia Villa, Asia D’Amato e Derisee Carofiglio non hanno sbagliato niente: 39.966 di totale e un punto abbondante in più rispetto alla qualifica. Al volteggio ed alle parallele asimmetriche le azzurre volano. Sulla tavola del volteggio le due sorelle D’Amato e Giorgia Villa portano a casa 43,732 punti, punteggio inferiore solo a quello totalizzato dagli Stati Uniti e molto simile a quello della Russia. La Cina è già costretta ad inseguire, le altre, Canada, Gran Bretagna, Francia e Olanda, che in qualifica erano state tutte davanti all’Italia, sono già distaccate. La classifica generale provvisoria indica addirittura che l’Italia è seconda, ma la Russia avrà poi una seconda parte di gara in discesa essendosi già esibita alla trave. Anche fra gli staggi, Giorgia Villa, Alice D’Amato e Elisa Iorio sono irreprensibili. Sanno di essere forti e non fanno altro che dimostrarlo, in faccia ai loro sedici anni ed all’emozione di essere al debutto fra le grandi. Altra rotazione da urlo per l’ItalGym che da seconda della classe, si presenta al cospetto dei 10 centimetri della famigerata trave. Ma a dare l’esempio che la forza di gravità e l’equilibrio si possono vincere è la capitana, Giorgia Villa. Esercizio esemplare, punteggione da 13,600 e l’Italia adesso davvero sogna. A dare consistenza alle speranze azzurre è la solidissima esibizione di Asia D’Amato che non trema nell’eseguire le sue difficoltà ed alla fine strappa alle strettissime giurie tedesche un 13.266 che porta alle porte del paradiso la squadra italiana. Come sabato aveva salvato l’Italia da una clamorosa debacle, anche ieri sera è toccato alla “brixiana” Elisa Iorio compiere l’ultimo passo verso la gloria. Una piccola indecisione, una palpito di preoccupazione, ma il punteggio della Iorio vale il bronzo. Gli Stati Uniti vincono e la Russia passa. Ma la Cina è fuori dalle medaglie e così l’Italia è fra le grandi del pianeta Ginnastica.
Le medaglie al collo delle sue ginnaste sembrano sprigionare una luce particolare nei suoi occhi. Forse non sono lacrime vere e proprie, ma ci siamo molto vicino. Enrico Casella, il fautore principale di questo fenomeno che è l’Italia femminile della ginnastica artistica, è visibilmente emozionato.
“Abbiamo fatto un bel botto. Abbiamo regalato all’Italia della ginnastica, ma forse a tutto lo sport azzurro, una grande medaglia – tuona Enrico Casella -. Un po’ ci credevo e lo avevo detto prima della gara alle ragazze. Se facciamo durante la competizione quello che ogni giorno sappiamo fare in allenamento, possiamo toglierci grandi soddisfazioni e così stato. Da parte nostra è stata una prova pressochè perfetta. Sono state fantastiche queste ragazze. Una gara in continuo crescendo iniziando da tre grandi esercizi al corpo libero. Al volteggio ed alle parallele asimmetriche, che se è vero che sono un po’ il nostro cavallo di battaglia, è altrettanto vero che li devi fare bene per meritarti alti punteggi. E poi la trave. Arrivavamo dal disastro combinato in qualificazione e vi giuro che tremavano le gambe a me che sono esperto, navigato e che soprattutto non dovevi salirvi, pensato un po’ a loro. Sapevano benissimo che ci saremmo giocati tanto con quegli ultimi esercizi. Ha iniziato benissimo Giorgia Villa, completando alla perfezione il suo difficile “salto raccolto avvitato”, seguita da Asia D’Amato che è stato un carro armato e poi è toccato ad Elisa Iorio. Ci aveva salvato in qualifica con l’unico esercizio decente della squadra ed anche questa volta, nonostante un’indecisione, ha portato a casa con grande margine i punti che ci hanno permesso di superare la Cina. Se ci penso bene faccio ancora fatica a crederlo. La piccola Italia, che sconfigge la grande Cina. E non è il titolo di un romanzo fantastico, è la pura verità di una squadra che noi sapevamo fosse forte e adesso tutto il mondo conosce”.
Giorgia Villa, la capitana azzurra, è radiosa per la medaglia che luccica al suo collo ed è al settimo cielo perché finalmente ha portato a conclusione in maniera positiva il salto sulla trave.
“Una gioia incredibile – attacca colei che Junior ha vinto tutto quello che si poteva -. Eravamo all’esordio in una competizione Senior e siamo addirittura salite sul podio. Ma è vero per davvero? Felicissima per me, per la mia famiglia, per il mio club e per le mie compagne. Vincere con la squadra personalmente mi soddisfa di più di quando sali da sola sul podio. Enrico (Casella, n.d.r.), ci aveva detto di credere nelle nostre possibilità perché con i nostri esercizi avremmo potuto mettere in difficoltà quasi tutte le nazioni che sabato scorso in qualifica ci avevano battuto. Ha avuto ragione. Sono contenta anche per il punteggio che ho preso alla trave. Soprattutto sono felice perché finalmente quel benedetto salto raccolto avvitato mi è riuscito e così il punteggio è lievitato. Festeggeremo, credo, fino a stasera, ma domani mattina devo tornare a concentrarmi perché ho ancora la finale dell’All Around da disputare. Non mi pongo risultati, ma mi piacerebbe arrivare fra le prime dieci della classifica generale”.